I tre micronutrienti, LICOPENE, SERENOA REPENS E SELENIO, svolgono insieme un’azione sinergica ostacolando la comparsa di tumore prostatico
Guadagna consensi l’impiego della medicina nutrizionale e funzionale in Urologia. Evidenze cliniche ed epidemiologiche confermano infatti che la dieta svolge un ruolo importante nella prevenzione delle malattie della prostata. Tra gli obiettivi c’è quello di contrastare il carcinoma prostatico, forma tumorale sempre più diffusa in tutto il mondo occidentale. In questo scenario è ritenuto particolarmente favorevole l’impiego di complessi di micronutrienti a scopo preventivo.
QUANDO L’UNIONE FA LA FORZA: ALLEANZE MOLECOLARI
La caratteristica saliente delle cellule tumorali di qualunque organo è la crescita incontrollata: risultato dell’alterazione di meccanismi biologici che controllano l’equilibrio tra cellule che crescono e quelle che muoiono. Poiché, più di frequente, il tumore della prostata si sviluppa lentamente dalla ipertrofia prostatica benigna, molecole che abbiano la capacità di riequilibrare questo bilancio possono avere da sole, ed ancor più in combinazione, la capacità di rallentarne o bloccarne l’evoluzione verso il tumore.
Una ricerca italiana dimostra che l’associazione di tre micronutrienti: Serenoa repens, Selenio e Licopene è più efficace dei singoli trattamenti nel favorire l’apoptosi, ovvero la morte cellulare, in caso di ipertrofia prostatica benigna.
SERENOA REPENS
La Serenoa repens è una piccola palma che cresce in Florida, sud Europa e nord Africa e, insieme all’ortica, è da sempre utilizzata per alleviare i principali problemi urologici maschili.
La sua azione è di tipo “ormonale”: la Serenoa repens inibisce la 5-alfa-reduttasi, cioè l’enzima implicato nella trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT), responsabile dell’ipertrofia prostatica, e questa sua capacità è dovuta all’azione antiandrogena dei suoi principali componenti, fitosteroli e acidi grassi.
SELENIO
Il selenio è un elemento chimico non metallico cheattiva un enzima nel corpo chiamato perossidasi gluthathione che protegge contro la formazione di radicali liberi. Oggi si dispone di solide evidenze sul legame dei radicali liberi dell’ossigeno con la carcinogenesi e la progressione della malattia tumorale. L’attacco ossidativo delle basi di DNA determina mutazioni e alterazioni dei geni che avviano il processo di cacinogenesi.
LICOPENE
Non ha bisogno di presentazioni. Si sa, il licopene è tra i più potenti antiossidanti presenti in natura, ha una funzione antinfiammatoria ed è un inibitore della crescita e stimolatore della morte cellulare.
AZIONE SINERGICA SALVA-PROSTATA , LO STUDIO
Una ricerca delle Università di Messina e di Catania, pubblicata su Journal of Biomedical Science, ha utilizzato un modello sperimentale di ipetrofia prostatica, comparando i parametri della morte cellulare nelle prostate di animali che ricevevano la combinazione dei tre composti: Serenoa repens, Selenio e Licopene, rispetto a quelli presenti nelle prostate degli animali a cui venivano somministrati singolarmente. La ricerca ha dimostrato che, solo nelle prostate degli animali trattati con la combinazione, le molecole della morte cellulare erano presenti in concentrazioni ottimale e che nel 43 % di questi animali si verificava la riduzione dell’ipetrofia della ghiandola.
SPINTA IN PIU’ DAL LICOPENE
Tra i tre composti, il Licopene esercita il contributo maggiore nel massimizzare gli effetti dell’associazione (SeR-Se-Ly) tramite l’attivazione dell’apoptosi.
L’ effetto sinergico può dunque essere incrementato somministrando Licopene nella sua forma naturale, presente nel pomodoro rosso e cotto. Ora disponibile nell’integratore alimentare di ultima generazione Lycoprozen